Grande piaga che ha afflitto migliaia di cittadini italiani fino ai primi anni ’90 e che ha caratterizzato un capitolo doloroso della nostra storia.

Nel febbraio del 1992 viene emanata la Legge n. 210 che ha previsto un “indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”.

L’indennizzo consiste in un assegno bimestrale vitalizio di importo sensibilmente variabile a seconda della gravità dell’infermità riportata, ovvero il diritto degli eredi a percepire un assegno “una tantum” oggi calcolato in € 77.468,53.

Di fronte al contagio dovuto alla somministrazione di sangue o suoi derivati infetti c’è in ogni caso spazio non solo per l’indennizzo ma anche per la responsabilità civile, ove ricorrano i presupposti previsti per la sua sussistenza. Due distinte forme di tutela in favore delle vittime del contagio da trasfusione o somministrazione di emoderivati infetti

Lo Studio Legale Graci ha prestato particolare attenzione alla detta disciplina ottenendo diverse pronunce di indennizzo e di risarcimento.

 

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